Nel giardino segreto dell’agricoltura organica, dove la terra è viva e il suolo respira, ogni ingrediente ha una storia da raccontare. Oggi ci addentriamo nella sezione più animalesca e misteriosa della nutrizione naturale: i fertilizzanti organici di origine animale. In un ecosistema che rispetta il ciclo della vita, anche gli scarti diventano tesori.
Perché scegliere fertilizzanti animali per la cannabis?
Prima di entrare nel cuore pulsante delle diverse tipologie, è fondamentale comprendere perché questi fertilizzanti meritano un posto nel nostro supersoil.
- Perché sono ricchi di sostanza organica.
- Perché forniscono nutrienti essenziali in forme biodisponibili.
- Perché, se ben utilizzati, potenziano la microbiologia del suolo.
Tuttavia, è importante ricordare che non esiste il fertilizzante miracoloso. La vera fertilità dipende dall’equilibrio tra luce, acqua e suolo vivo. I fertilizzanti sono la ciliegina su una torta già ben lievitata.
Il letame: la base della fertilità animale
Tra i primi a entrare in scena c’è il classico letame. Ma attenzione: non tutto il letame è uguale. La sua capacità fertilizzante dipende da:
- Stato di maturazione: più è maturo, più è stabile e fertile.
- Contenuto organico e nutritivo: varia a seconda della specie animale.
- Attività microbica: un buon letame è vivo.
In genere, le dosi vanno da 200 a 800 quintali per ettaro. Ecco le varianti più comuni:
- Letame equino e ovino: asciutto, ricco di sostanza organica.
- Letame bovino: un giusto equilibrio tra umidità e nutrienti.
- Letame suino: più povero e acquoso, poco usato nel verde ornamentale.
Chi desidera evitare i cattivi odori può optare per lo stallatico pellettato, comodo, inodore e facile da distribuire.
Pollina: energia rapida per il suolo
La pollina, ottenuta dal letame degli avicoli, è un fertilizzante potente e a rilascio veloce. Contiene:
- Azoto in abbondanza
- Buone quantità di fosforo, potassio e calcio
- Fino all’85% di sostanza organica
- pH neutro e bassa umidità (12-16%)
Va distribuita in presemina o in copertura, interrandola leggermente per evitare perdite di azoto.
Sangue essiccato: un boost immediato
Il nome può evocare immagini forti, ma il sangue essiccato è tra i fertilizzanti più efficaci per fornire azoto pronto all’uso (11-13%).
Con un pH leggermente acido (circa 6), contiene oltre il 70% di sostanza organica. Perfetto per una spinta vegetativa, va dosato con cura e interrato leggermente per evitare dilavamenti.
Cornunghia: lentezza, profondità, costanza
Corna e unghie: scarti apparentemente inutili che, grazie alla trasformazione naturale, diventano fertilizzante a lenta cessione.
Con un contenuto di azoto del 13-14%, la cornunghia inizia a rilasciare nutrienti anche un anno dopo la somministrazione. È un investimento a lungo termine per il suolo.
Sottoprodotti di macellazione: ossa, pelli, grassi
Anche gli elementi meno nobili possono contribuire alla fertilità. Gli scarti di macellazione (ossa, pelli, grassi sterilizzati a 130 °C) contengono:
- 3-5% di NPK
- 30-50% di sostanza organica
- Umidità tra il 15-30%
Hanno un pH neutro e sono ricchi di microorganismi utili. Vanno applicati in presemina o durante il trapianto.
Sottoprodotti della concia delle pelli: attenzione ai metalli pesanti
Con oltre il 70% di sostanza organica e fino al 13% di azoto, questi fertilizzanti hanno però un lato oscuro: spesso contengono metalli pesanti.
Per questo motivo, è meglio distribuirli in copertura, evitando il contatto diretto con le radici. Mai in presemina, mai all’impianto.
Farina di pesce: una sinfonia di microelementi
Dalla lavorazione dei sottoprodotti della pesca, nasce la farina di pesce, un fertilizzante ricco di:
- Proteine ad alta degradabilità
- Oligoelementi
- Azoto (3%), fosforo (4%), magnesio (7%), calcio (8%), zolfo (4%)
- pH neutro
Va sempre interrata leggermente ed è ideale per la concimazione di fondo o in copertura.
Guano: il dono raro degli uccelli marini
Dal Cile all’Antartide, passando per il Perù, il guano è un fertilizzante mitico, composto da escrementi di uccelli marini. Contiene:
- 7-20% di azoto
- 2-3% di potassio
- 10-30% di fosfati
- 30-50% di sostanza organica
Ha un’azione a medio termine (3-4 mesi) ed è perfetto in copertura. Tuttavia, è raro e prezioso, un ingrediente da alchimisti del suolo.
Conclusione: la vita nasce dal compost
In un mondo che cerca scorciatoie, l’agricoltura organica ci ricorda che la fertilità vera nasce dalla lentezza, dalla trasformazione, dal rispetto per il ciclo naturale. I fertilizzanti animali, se usati con consapevolezza e misura, sono una chiave preziosa per un suolo vivo e produttivo.
Coltivare cannabis in supersoil non è solo una tecnica, ma un’arte: un’arte fatta di ascolto, osservazione e poesia. Ed è proprio lì, nel profondo della terra, che inizia ogni rivoluzione verde.